(galleria fotografica a fine testo) – Palestra Mecchia strapiena di persone, colori, voci e suoni stamattina, in occasione della Festa dei Migranti. La bella giornata di sole ha invitato oltre 300 persone (più di cento i bambini) a partecipare a questa che è la dodicesima edizione della oramai tradizione iniziativa promossa dal Comune di Portogruaro, il primo nel Veneto a conferire la cittadinanza italiana simbolica ai minori nati in Italia ma considerati stranieri in quanto figli di immigrati e dalla Migranti della Venezia Orientale, la onlus costituita dalle associazioni dei migranti. Dodici infatti le associazioni degli immigrati che hanno collaborato nella sua organizzazione. Con loro le scuole dell’obbligo (Istituti Comprensivi Bertolini e Pascoli) ed le associazioni del volontariato Agesci, Avis, Croce Rossa Italiana, la Grande Quercia e la coop sociale APE. Titolo scelto per questa edizione 2013 “L’Europa è anche la nostra casa”. La festa è stata, come sempre, aperta dall’Inno Fratelli d’Italia e dall’Inno alla Gioia eseguiti dal Coro ed Orchestra degli Istituti Bertolini e Pascoli, oltre 70 alunni di diverse nazionalità. Dopo i saluti del sindaco, Antonio Bertoncello e del presidente dell’AMVO Sadibou Diop, una donna africana, Maimouna Cisse, ha ricordato la figura di Nelson Mandela leggendo alcune righe del suo insediamento alla Presidenza del Sudafrica. A seguire un’ora e mezza di canti, musiche e balli di molti paesi del mondo presentate da Raluca Catarama (Romania), Lina Chaibi (Marocco) e Ada Edelsteen Indegaard (Norvegia). Ill gruppo di ballo romeno-moldavo Hora Unirii si è esibito in danze tradizionali dei due paesi. Sempre di Romania e Moldova i cantanti Joanna Dragomir, Joanna Stefanut e Giorgio Pololeanu. Canti natalizi e popolari ucraini saranno proposti dal coro Roksolana (il coro delle badanti, dal lavoro svolto dalle sue componenti) e dalla solista Glafira con l’accompagnamento della fisarmonica del maestro Viktor Huculyak. Dai Balcani tre cantanti e musicisti: Nijaz Delic e Zihinija Smajlbasic, bosniaci impegnati con le Sevdalinka (genere musicale di origine medioevale, la musica della passione amorosa) e Buran Teferici, albanese con le canzoni popolari di Albania e Kosovo tra cui “Data 5 Marzo” dedicata ai primi emigranti albanesi in Italia. Nel corso della manifestazione il presidente dell’Avis di Venezia, Giorgio Brunello, ha consegnato le Targhe Extra che l’Associazione Migranti ha assegnato quest’anno a quattro cittadini stranieri donatori del sangue: Mitica Popescu e Daniel Farcasanu (Romania), Zahira El Khayar (Marocco) Stefa Gentian (Albania). Babbo Natale e un rinfresco curato dalla Scuola Professionale Lepido Rocco di Pramaggiore hanno concluso la festa.
Portogruaro: domenica prossima, 15 dicembre, la Dodicesima edizione della Festa dei Migranti
“L’Europa è anche la nostra casa”. E’ questo il titolo della 12^ edizione della Festa dei Migranti che si svolgerà domenica 15 dicembre prossimo a Portogruaro, presso la Palestra dello Stadio Mecchia. Questa edizione della festa, promossa dall’Associazione Migranti della Venezia Orientale e dal Comune di Portogruaro, è dedicata all’Europa verso la quale guardano molti popoli di tanti Paesi per trovare un futuro diverso e migliore. Verso l’Europa partono infatti le barche che attraversano il Mediterraneo portando le donne, uomini e bambini che scappano dai Paesi percorsi dalla violenza della guerra civile come la Siria, l’Etiopia, la Somalia e altri ancora. Verso l’Europa guardano i popoli dei paesi balcanici, come la Bosnia Erzegovina, la Serbia, il Kosovo e l’Albania, per ritrovare una pace più duratura e occasioni per lo sviluppo economico. All’Europa guardano gli ucraini e altre genti europee per essere più liberi di decidere del loro futuro. L’Europa che ha prodotto le guerre più tremende e le peggiori violenze razziste è oggi, grazie alla sua unità, il continente che più parla di pace e di convivenza a tutto il mondo ed è importante quindi che alle prossime elezioni europee si affermino le forze che più credono nella solidarietà e nella accoglienza e vengano invece sconfitte le formazioni che puntano sulla xenofobia e vorrebbero alzare nuovi muri per dividere. Per la dodicesima edizione si esibiranno due cori (Istituti Bertolini e Pascoli e Roksolana), un’orchestra (Bertolini e Pascoli), un gruppo di ballo (Hora Unirii), nove cantanti solisti e musicisti. In totale circa 80 artisti di 15 diversi Paesi. Previsti i saluti dei rappresentanti di Croce Rossa e di AVIS con la consegna delle Targhe Extra agli immigrati che si sono distinti nella donazione del sangue. Durante la festa sarà dedicato un ricordo a Nelson Mandela il cui funerale di svolge nello stesso giorno.
Concordia Sagittaria: cittadinanza simbolica a 61 bambini e ragazzi nati in Italia
(Galleria fotografica a fine testo) Da oggi 61 bambini e ragazzi (27 le femmine), nati in Italia e figli di genitori immigrati, sono cittadini onorari di Concordia Sagittaria, il comune dove risiedono con le loro famiglie. Stamattina, in una semplice ma partecipata e calorosa cerimonia presso il Cinema Comunale, il Sindaco Marco Geromin e la Vicesindaco Vice Sindaco hanno consegnato prima ai loro 12 rappresentanti (uno per ogni nazionalità) e poi a tutti la pergamena di conferimento della cittadinanza simbolica. “Siamo orgogliosi di essere uno dei 200 comuni d’Italia e tra i primi del Veneto a fare questo passo- ha detto il sindaco rivolgendosi alla platea – così ha deliberato il Consiglio Comunale riconoscendosi in quanto più volte ha sostenuto il Presidente Napolitano e cioè “che è da ritenersi superato l’istituto dello ius sanguinis mentre è da considerare un diritto elementare l’acquisizione della cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia”.
A Concordia Sagittaria, 11mila abitanti in provincia di Venezia, risiedono poco più di 500 cittadini stranieri, 3 su 4 provenienti da Paesi non appartenenti alla Unione Europea. I principali paesi di provenienza sono il Marocco, l’Albania, la Macedonia e la Serbia. Una cinquantina sono le donne moldave ed ucraine in gran parte occupate come badanti. I minori sono un centinaio, in maggioranza nati in Italia. La cerimonia si è trasformata subito una piccola festa, con l’assessore Diego Fontanel nella parte del presentatore, grazie all’impegno degli insegnanti e degli alunni della scuola Rufino Turranio. Il coro dell’istituto, diretto dal maestro Maria Rita Moro, docente di musica, ha aperto e chiuso la manifestazione con l’inno Fratelli d’Italia mentre gli allievi delle classi V hanno recitato brevi poesie dedicate alla pace e alla conoscenza dei diversi popoli e paesi. Sul palco anche il gruppo di ballo popolare romeno-moldavo Hora Unirii con una esibizione che ha ricevuto grandi applausi. La scuola è integrazione – ha sottolineato il prof. Roberto Barbuio, dirigente del Turannio e Sabibou Diop, presidente dell’Associazione Migranti della Venezia Orientale ha ricordato che “quando noi genitori immigrati diciamo ai nostri figli di tornare a casa loro ci rispondono che a casa ci sono già, qui in Italia”. Ai minori “nuovi italiani” l’associazione Migranti ha fatto dono della maglietta e del cappellino “Nato in Italia”, altri ragazzi immigrati invece la stessa dotazione con “I love Italy”.
Portogruaro: pieno di iscritti ai corsi di italiano per immigrati
Grande partecipazione ai corsi di italiano per cittadini stranieri organizzati dalla Associazione Migranti. Al corso di italiano intermedio, curato dalle prof. Pierina Secondin e Rosanna Nazzi, è stato subito raggiunto il massimo degli iscritti (12) di otto diverse nazionalità: ucraina, marocchina, moldava, indiana, romena, ungherese, dominicana, cinese e thailandese . Il corso si svolge il mercoledì pomeriggio (per un totale di 20 ore) presso la sede del Centro Migranti in via Zappetti 41.
Trenta invece gli iscritti, provenienti da dieci diversi paesi (Austria, Romania, Moldavia, Camerun, Nigeria, Marocco, Thailandia, Guinea, Svizzera ed Egitto), al corso di italiano di base gestito in partenariato con il Comitato della Croce Rossa Italiana di Portogruaro. Il corso (120 ore di lezione) che si svolge il martedì sera ed il sabato pomeriggio presso la Scuola Bertolini di via Liguria 31, è dedicato ai quei cittadini stranieri che hanno una conoscenza minima della lingua italiana. Il corso è stato presentato dalla maestra Alessandra Guarnieri, volontaria della CRI, ai partecipanti oggi, sabato 9 novembre, con la presenza, particolarmente apprezzata di don Julius (Giulio) Mgongolwa, vicario a Concordia Sagittaria e proveniente dalla Tanzania, che ha ricordato come la conoscenza della lingua del paese dove si vive e lavora sia un veicolo di integrazione e di compartecipazione alla vita sociale e culturale. Sono, con questi, oramai un centinaio, i partecipanti ai corsi di italiano promossi dalla Associazione Migranti onlus.
Presentata a Portogruaro “La rivista della badante”
(Galleria fotografica a fine testo) Domenica13 ottobre. E’ diventata occasione per una festa l’iniziativa di presentazione de “La rivista della badante” che si è svolta oggi pomeriggio presso il Centro Sociale Sandro Pertini di Portogruaro, grazie alla ospitalità del suo presidente Sergio Pelizzon. All’evento promosso dalla Associazione Migranti della Venezia Orientale quale avvio al progetto “Prevenzione e salute, beni comuni” erano presenti i rappresentanti dell’AVIS, Silvano Vello e Silvia Tonasso, della Caritas, Francesco Rauso e della Fondazione Santo Stefano (che sostiene economicamente il progetto) Bruno Mares. Come ha spiegato Francesco Rupolo, che ne è l’editore, la Rivista è la prima (ed unica) pubblicazione free press che si occupa specificatamente del lavoro di assistenza familiare. Il magazine, bimestrale, si rivolge ai due soggetti che sono coinvolti in questa particolarissima attività: la lavoratrice, la badante da una parte, la famiglia e l’assistito dall’altra. I temi trattati (siamo al secondo numero, già a tiratura nazionale) vanno dal burnout (lo stress emotivo a cui è soggetto di opera nella assistenza e cura delle persone) a quello dell’animazione a domicilio, dalla dieta per gli anziani ai consigli per l’economia domestica. E poi tasse, fisco, previdenza e contratto di lavoro. Non mancano report su esperienze innovative e di mutuo aiuto tra immigrate. La dott.ssa Renata Maronese, fisioterapista, ha presentato il percorso di formazione dedicato alle badanti che curerà nell’ambito del progetto “Prevenzione e salute” . Il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale che ha dato il suo patrocinio all’incontro. Il pomeriggio si è concluso con il rinfresco organizzato dalle associazioni Roksolana e Moldova Moderna. Ripetuti applausi al coro Roksolana e alla cantante solista Nadiejda Lamina che hanno interpretato un ampio repertorio di canzoni ucraine ed italiane con l’accompagnamento del maestro di fisarmonica Viktor Guzuliak. A tutti i presenti è stata consegnata una copia della rivista.
Il lavoro di badantato nel Portogruarese
Nel Portogruarese (11 Comuni, 100 mila abitanti) i lavoratori domestici regolarmente assunti sono poco più di 1.000. Nel 90% dei casi sono donne, in grandissima parte straniere. L’andirivieni tipico di questo rapporto di lavoro rende difficile farne una fotografia precisa ma le informazioni disponibile posso metterne bene a fuoco le dimensioni. Nel 2012, ad esempio, ci sono state 536 assunzioni con contratto di lavoro domestico, di cui 469 riguardavano donne e 431 stranieri. l 60% degli assunti aveva un’età tra i 40 ed il 59 anni. Tra gli stranieri 127 erano cittadini di Romania, 97 di Ucraina, 67 di Moldavia, 33 di Marocco, 16 di Albania. Solo in 90 casi il rapporto di lavoro era a tempo pieno. Questi sono i numeri della statistica. Aggiungiamo qualche altra informazione che arriva dalla conoscenza diretta: nel 70% dei casi i servizi svolti dal lavoratore domestico è quello di accudire a una o più persone anziane, spesso non autosufficienti mentre il rimanente 30% riguarda servizi di colf oppure di assistenza a persone disabili non anziane. La dimensione del “badantato” nel Portogruarese è quindi molto ampia e riguarda in larghissima parte donne straniere provenienti da tre Paesi dell’Europa Centro- Orientale: Romania, Ucraina e Moldavia. Non a caso immigrate di questa nazionalità sono presenti e residenti in tutti i Comuni e l’immigrazione ucraina e moldava è prevalentemente femminile e senza famiglia. E’ possibile anche stimare per approssimazione che almeno un altro centinaio di badanti lavoro senza contratto (in nero) ed è chiaro che gran parte dei contratti part-time sono invece rapporti di lavoro a tempo pieno. Infine: sono almeno 4mila le famiglie-datori di lavoro che negli ultimi 5 anni hanno ricorso alla assistenza per un periodo più o meno lungo (si va da poche settimane a rapporti pluriennali) di una o più badanti.
Mestre. Il coro Roksolana alla Festa regionale dell’AVIS
(Galleria fotografica a fine testo)– Trasferta a Mestre per il coro ucraino Roksolana che, sabato scorso 15 giugno, ha partecipato alla Festa Regionale dell’AVIS in Piazza Ferretto. Il coro, arricchito per l’occasione da nuove voci e musicisti, è costituito principalmente da donne provenienti dall’Ucraina ed occupate tutte come badanti in famiglie del Portogruarese. Costituitosi in via definitiva quattro anni fa grazie all’impegno della omonima associazione culturale con sede a Portogruaro, presieduta da Oksana Zadorozhna, comprende anche voci soliste come Dasha Dzhum e Vira Malanchak ed è accompagnato alla fisarmonica da Viktor Khromyuk. Numerose le esibizioni pubbliche (compatibilmente con le esigenze degli anziani assistiti) a partire dalla Festa dei Migranti di Portogruaro e dalle manifestazioni realizzate dalla Migranti Venezia Orientale nell’ambito dei progetti Il colore del Leone 2012 e 2013. La presenza alla Festa AVIS non è causale ma fa parte di un intenso e proficuo rapporto di collaborazione e di partenariato avviato da alcuni anni tra le associazioni degli immigrati del Portogruarese e l’AVIS per promuovere la donazione del sangue tra i cittadini immigrati. Anche alcune componenti del coro sono donatrici. Applausi quindi per Zoriana , Roman, Slava, Nadia, ai due fisarmonicisti (entrambi Viktor), a Oksana Yanechko, Oksana Vorobets, Oksana Paniv e Oksana Zadhorozna, a Dasha e ad Andriy Galyarnik.
Portogruaro: a 307 nuovi italiani la cittadinanza simbolica
(galleria fotografica a fine testo) – Portogruaro, 25 mila abitanti in provincia di Venezia, è da oggi la prima città del Veneto a concedere la cittadinanza simbolica ai minori che vi risiedono, figli di immigrati, nati in Italia. Lo ha fatto in una cerimonia ufficiale organizzata in concomitanza con il 2 giugno, Festa della Repubblica, dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione Migranti della Venezia Orientale onlus. Al Teatro Russolo (la variabilità del tempo ha sconsigliato lo svolgimento della manifestazione nella piazza del Palazzo Municipale) si sono ritrovati gran parte dei 307 minori accompagnati dai genitori provenienti da 29 diversi Paesi europei ed extraeuropei. Il più piccolo, Marat, genitori ucraini, è nato qualche giorno fa nel locale ospedale civile.
Ai 307 nuovi italiani è stata consegnata da parte dell’Amministrazione Comunale, sulla base di una deliberazione del Consiglio Comunale del settembre 2012, una pergamena attestante la cittadinanza simbolica.
Dall’Associazione Migranti hanno ricevuto in dono invece tshirt e cappellino “Nato in Italia” mentre per i loro fratelli, nati in altro Paese, la tshirt e cappellino portavano “I love Italy”. A completare la festa il Coro degli alunni degli Istituti Bertolini e Pascoli, 50 ragazzi di varie nazionalità diretti dal Maestro Michele Bravin che hanno eseguito, tra l’altro, l’Inno nazionale, l’Inno alla Gioia ed il Va pensiero.
Un messaggio di auguri è arrivato dala presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e dal ministro per l’integrazione Cecilie Kienghe.
I motivi della cerimonia li ha spiegati il sindaco Antonio Bertoncelli, delle speranze di un miglior futuro per i figli degli immigrati ha parlato il presidente dell’AMVO onlus, Sadibou Diop.
I Leoni di Portogruaro, per conoscere una città storica
(galleria fotografica a fine testo) Portogruaro Preceduta la breve lezione sulla storia della città (tenutasi martedì scorso presso l’Istituto Bertolini) si è svolta stamattina la visita al Centro Storico di Portogruaro. Più di quaranta gli immigrati, di diverse nazionalità, che hanno potuto conoscere meglio, anche sotto il profilo storico e culturale, la città dove vivono o che frequentano per i più disparati motivi. Accompagnati dalla dott.ssa Laura Pavan in veste di “guida” la comitiva è partita dalla Villa Comunale, già Marzotto, per un percorso che ha toccano i Molini, la Pescheria, il Municipio, il Liston, il nuovo ponte sul Lemene, i palazzi di Via Cavour, Porta Sant’Agnese, Via Rastrello e Porta San Giovanni. Poi Via Martiri della Libertà con una sosta in piazza della Repubblica con la piacevole sorpresa del concerto del coro degli alpini di Portogruaro, una sosta davanti alla campanile- torre civica ed il duomo di Sant’Andrea.
Punti forti del racconto storico le origini comunali e l’appartenenza alla Serenissima Repubblica di Venezia sottolineata da una sosta davanti ad ogni Leone di San Marco: quello “rinato” sul ponte dei Molini, quello sulla colonna del Liston e poi ancora quello scalpellato di Porta San Giovanni, senza mancare naturalmente il leone del Palazzo Municipale.
L’iniziativa, titolata I Leoni di Portogruaro, fa parte del progetto I colori del Leone2 sostenuto dalla Provincia di Venezia e finanziato dalla Regione Veneto. Tra tutti i partecipanti sono stati sorteggiati i vincitori di una visita a Venezia e di alcune copie della Guida alla città di Portogruaro.
Portogruaro: i colori (tutti) della scuola in festa
(galleria fotografica a fine testo)- Pomeriggio di sole, dopo tanta pioggia, per il pomeriggio di festa organizzato ieri, domenica 19 maggio, da Istituto Comprensivo Bertolini di Portogruaro e dalla Associazione Migranti della Venezia Orientale nell’ambito del progetto “I colori del Leone/2”. Dopo la presentazione della iniziativa, I colori della scuola, da parte della prof. Tiziana Pauletto, i saluti del dirigente scolastico Sandro Supino e del presidente della Migranti onlus, Sadibou Diop, è stato il coro dei bambini delle scuole dell’infanzia, diretto dal Maestro Alessandro Maurutto ad aprire la festa, seguito dal coro degli alunni della scuola primaria diretto dal Maestro Daniela Calligher e dalla esibizione dei gruppo di ballo Hora Unirii, accompagnato da Ciprian Curcan, che ha presentato alcune danze popolari della tradizione romena-moldava. Finita la parte dello spettacolo si sono attivati i laboratori ed i giochi: dalle bambole sonore della Colombia a quelle in stoffa del Marocco, gli origami del Giappone e le sculture in terracotta della Nigeria realizzati dai mediatori culturale delle ACLI di Udine. Gli allievi della scuola media hanno presentato le loro produzioni artistiche in terracotta. Per tutti dolci e bibite.
Portogruaro: commozione e sorrisi alla festa della mamma immigrata
Commozione, lacrime e sorrisi anche quest’anno alla Festa della mamma organizzata dalla Associazione Roksolana e dalla Migranti della Venezia Orientale onlus nell’ambito delle iniziative del progetto I colori del Leone/2.
L’iniziativa, che si è svolta domenica 13 maggio presso l’oratorio Sant’Agnese di Portogruaro ha coinvolto la comunità ucraina locale, costituita in gran parte da donne che hanno lasciato la famiglia in patria per il lavoro di colf o badante. Ad aprire la manifestazione, che è stata presentata da Oksana Paniv e Andriy Galyarnik, il coro Roksolana e le cantanti soliste Vira Vysozka, Oksana Yanechko, Oksana Vorobets che, accompagnati da Ciprian Curcan, si sono esibiti in un ampio repertorio di canti popolari ucraini (e veneti) che hanno emozionato e riempito di nostalgia il pubblico. Poi la parola è passata a Denis, Yana, Valeria e Kristina che hanno recitato poesie ucraine e italiane dedicate alla mamma. A riportare l’allegria ed il sorriso i balli popolari e un rinfresco a base di frutta e gelato. Applausi speciali per Silvia Tonasso, insegnante elementare e neo presidente della sezione AVIS di Portogruaro intervenuta per ricordare il valore della donazione del sangue, anche come fattore di integrazione e partecipazione alla vita sociale. Tra il pubblico anche alcuni suoi ex allievi. Nell’occasione sono state distribuite le prime copie de La rivista della badante edita dalla Rupolo Edizioni. Per le famiglie una foto ricordo a fianco delle bandiere di Ucraina e del Veneto.