Centenario della Grande Guerra- Restauro dell’Ossario Militare Austro-ungarico di Portogruaro.
Questa matttina alla cerimonia di inaugurazione era presente anche una delegazione di cittadini immigrati a Portogruaro originari degli stessi Paesi da cui provenivano i soldati e gli ufficiali che combatterono nella Grande Guerra sul fronte italiano. Hanno portato le bandiere di Romania, Germania, Regno Unito, Francia, Polonia, Stati Uniti d’America, Eritrea e Somalia (da cui provenivano gli Ascari), Marocco e Tunisia (nell’Armata Francese) e della Bosnia Erzegovina, unendosi a quelle italiane, austriache e ungheresi. Le hanno portate cittadini di questi Paesi oggi immigrati a Portogruaro. Una testimonianza importante, seppur incompleta, dei tanti popoli (se ne enumerano almeno 25, di tutti i continenti e di tutte le fedi religiose) a cui cui appartenevano i combattenti sul fronte italiano della Grande Guerra. Oggi però, per tutti, il sentimento

è quello della convivenza pacifica e dell’amicizia.
80° Leggi Razziali. Progetto “Due Scuole, due nomi e una storia”
AMVO onlus con l’ISIS Gino Luzzatto e il Liceo XXV Aprile di Portogruaro vogliono ricordare, a 80 anni di distanza dalla loro introduzione in Italia, le Leggi Razziali e la successiva persecuzione degli ebrei con il progetto “Due scuole, due nomi ed una storia”, patrocinato e sostenuto dalla Città di Portogruaro. Gino Luzzatto, storico e professore, fu cacciato dall’Università in quanto ebreo fino alla Liberazione dal nazi-fascismo che, giusto 70 anni fa, è diventata giornata di Festa Nazionale nella data del 25 Aprile.
Il progetto prende avvio con un incontro- intervista tra gli studenti di tutte gli Istituti Superiori di Portogruaro con Noemi Di Segni, presidente della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) al teatro Russolo.
Corsi di Italiano ottobre 2018- giugno 2019: aperte le iscrizioni
“La Grande Guerra: una storia comune” al Teatro Russolo di Portogruaro
La Grande Guerra, una storia comune è uno spettacolo che raccoglie il lavoro di ricerca storica promosso da Amvo onlus per riportare alla luce alcuni aspetti della Prima Guerra Mondiale e in particolare del suo fronte italiano che la storiografia ufficiale ha trascurato: la multinazionalità dei soldati che combattero lungo il Piave e non solo con l’esercito austro-ungarico ma anche dalla parte italiana. Accanto a questo racconto quello dei profughi veneti e friulani fuggiti davanti all’avanzare della guerra le cui vicende non sono molto diverse da quelle di chi oggi, da altri paesi, arriva in Italia scappando dalle guerre e dalla miseria. Ingresso gratuito sia venerdì 11 (ore 20.45) che sabato 12 maggio (ore 10.30).
Portogruaro: concerto del coro ucraino Roksolana
Natale con il coro delle donne ucraine Roksolana, diretto da Oksana Yanechno. Ha fatto il pienone di pubblico il concerto del coro Roksolana che si è esibito domenica 10 dicembre a Portogruaro all’Oratorio Pio X nel corso della festa “Con l’Ucraina nel cuore” che ha visto la partecipazione anche delle cantanti soliste Galia Lagunova e Nadia Liamina, accompagnate alla fisarmonica dal Maestro Viktor Gutsuliak e di Nadiya Lyulchak alla bandura.
Oltre alla parte musicale e le immancabili pietanze dolci e salate della tradizione, la festa, promossa dalla associazione culturale ucraina Roksolana, ha visto l’esposizione di piccoli oggetti decorati con la pittura ornamentale Petrykivka*(iscritta nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità).
“Cantiamo e festeggiamo il Natale qui a Portogruaro – ha detto la presidente dell’associazione Alyona Poplavka – anche se il nostro cuore è in Ucraina, dove purtroppo si combatte ancora una guerra che provoca quasi ogni giorno morti e feriti”.
Portogruaro 8 maggio: festa della Mamma con Roksolana
Si svolgerà domenica prossimo 8 maggio la Festa della Mamma immigrata, un evento che si ripete dal 2008 e che negli ultimi anni è stato promossa dalla Associazione Culturale Ucraina Roksolana di Portogruaro e non a caso: la comunità ucraina del portogruarese è la prima per numero di madri emigrate e lontane dalle loro famiglie, figli inclusi. La festa, che sarà ospitata nell’Aula Magna dell’Istituto Bertolini di via Livenza in Portogruaro, prenderà avvio alle ore 14.00 con un fitto programma di canti, musiche e balli della sterminata tradizione popolare ucraina.
Si esibiranno il Coro Roksolana accompagnato da Oksana Yanechko (violino), Viktor Khromyuk (fisarmonica) Nadiya Lyulchak (bandura, antico strumendo), Kseniya Lyulchak (flauto e fisarmonica). A seguire le canzoni di Vira Malanchak e del Trio Olga, Maria e Lubov. Video e immagini a cura di Irina Hrysckevych. Presentano Olena Poplavska e Andriy Galiarnyk con l’assistenza tecnica di Sydor Roman.
Il presidente di Roksolana, Andriy Galyarnyk, spiega che le finalità della festa sono quelle di offrire un momento di serenità alle donne e mamme lontane dalle loro famiglie “una condizione che in questi anni è diventata ancora più dolorosa a causa della guerra in corso ai confini con la Russia che continua a fare vittime e a impoverire il nostro Paese”.
URIME PAVARЁSIA! A Concordia Sagittaria la Festa per l’Indipendenza del Kosovo
Il 17 febbraio 2008, dopo una dolorosa guerra interna che provocò l’esodo di quasi un milione di persone, il Kosovo proclamò la sua indipendenza. Anche quest’anno la comunità locale degli immigrati kosovari del Portogruarese ha festeggiato ricorrenza con una festa che si è svolta sabato 27 febbraio a Concordia Sagittaria.
Nel Portogruarese, come in tutto il Veneto, i cittadini provenienti dal piccolo stato balcanico (2 milioni di abitanti, di cui mezzo milione residenti nella capitale Pristina) in gran parte come profughi fuggiti dalla guerra, sono molto numerosi: nel 2014 la comunità contava su circa 200 persone negli 11 Comuni del Portogruarese e in circa 13mila nella intera regione.
L’iniziativa, che è stata promossa dall’associazione Kosova in collaborazione con la Migranti della Venezia Orientale onlus, ha visto la partecipazione alla cena sociale di 150 persone, tra cui anche alcune famiglie albanesi.
“La nostra festa per l’indipendenza- spiega Sami Binakaj, presidente della associazione Kosova- è all’insegna della pace, della convivenza tra le diverse etnie e culture che compongono il nostro paese e che sono rappresentate dalle 6 stelle della nostra bandiera (albanesi, serbi, turchi, rom, bosniaci e gorani) , di rispetto per le diverse fedi religiose e contro il fondamentalismo terrorista. Pensando al nostro futuro guardiamo all’Unione Europea come la nostra casa comune”.
Alla festa di Concordia Sagittaria ha partecipato anche il gruppo artistico dell’associazione “Bashkimi Kombetare” di Bassano del Grappa. Il gruppo, composto da 15 ragazzi in abiti tradizionali, ha eseguito danze e canti popolari del Kosovo. Danze e canti sono stati eseguiti anche dai bambini e dai ragazzi della associazione Kosova.
Il Vicesindaco di Concordia Sagittaria,Erica Chinellato, ha portato i saluti della Amministrazione Comunale.
Le foto della festa si possono trovare nella pagina di Facebook di AMVO onlus
Portogruaro. Una giornata per non dimenticare l’Ucraina
Le feste della comunità ucraina di Portogruaro sono sempre ricche di emozioni, di lacrime come di risate, di malinconia come di allegria. Così è stato anche oggi, nella Giornata di Beneficenza pro- Ucraina organizzata dalla associazione culturale Roksolana.
Obiettivo della iniziativa, che si è svolta all’Oratorio Pio X di Portogruaro, come ha spiegato il presidente Andriyi Galyarnyk, raccogliere fondi per aiutare i propri concittadini che, a causa del conflitto in corso con i separatisti del Donbass sostenuti militarmente dal governo russo, sono fuggiti nella parte occidentale del paese: quasi un milione di profughi interni, molti dei quali hanno subito la distruzione della propria abitazione, la perdita del lavoro e vittime tra i famigliari.
I canti del Coro Roksolana, accompagnato da Viktor Khromyuk (fisarmonica e pianoforte) e da Oksana Yanechko (violino) che hanno introdotto i temi della nostalgia per la patria, delle preoccupazioni per la guerra, della commozione per le vittime ma anche l’orgoglio per la propria storia, raccontata dalle vyshyvanka e dai rushnyk: le camicie e i teli ricamati, diversi da regione e regione, vietati ai tempi della URSS e quindi diventati bandiere e simboli della identità nazionale negata.
Una pagina che si chiude con la canzoni di pace del duo (madre e figlia) Nadiya e Kseniya Lyukchak che aprono quella festosa e spensierata con le musiche scherzose kolomyki eseguite con bandura e fisarmonica.
Poi si ride con le storielle comiche ambientate nelle campagne, i cori festosi e le canzoni tradizionali del matrimonio che danno il via al rinfresco con il borsch (la zuppa di rape rosse, da gustare anche con la panna acida) e i perogi (i tortellini di patate) ed una varietà infinita di tartine dai gusti robusti.
Una festa che si conclude con la torta per i dieci anni della associazione Roksolana (l’atto costitutivo è datato 16 dicembre 2005) che, come ricorda la sua prima presidente, Oksana Zadorozhna, sono passati velocemente per questa comunità di immigrati composta in gran parte di donne che convivono nella case di molti italiani lavorando come badanti.
tutte le foto della festa sono nella nostra pagina di Facebook >https://www.facebook.com/pages/Noi-Migranti/436422819745057
Annone Veneto. La comunità islamica dona un presepio al sindaco
“Questo presepe è un dono simbolico con cui la nostra associazione intende esprimere i propri auguri di Buon Natale al sindaco e a tutti i cittadini di Annone Veneto”. Con queste parole Bouchaib Tanji, presidente del Centro Culturale Islamico Assalam (La Pace) ha consegnato oggi pomeriggio ad Ada Toffolon una Sacra Famiglia in abiti arabi come nella tradizione dei presepi.
La cerimonia si è svolta nella sede Municipale alla presenza della Giunta Comunale. Con Tanji una delegazione di musulmani di diverse nazionalità: italiani, marocchini e burkinabè.
L’iniziativa di Annone si accompagna al messaggio di auguri che le comunità islamiche del Veneto hanno mandato “a tutti gli uomini di buona volontà e specialmente ai fratelli cristiani” tramite le pagine dei quotidiani regionali. Tra i primi firmatari l’associazione Assalam e la Federazione Islamica del Veneto presieduta dallo stesso Tanji che ha anche sottolineato come il giorno scelto per donare il presepio non sia causale: oggi i musulmani ricordano la nascita del Profeta Muhammad (in italiano Maometto).
Un messaggio e un dono che il sindaco ha fatto proprio sottolineando come, tra i suoi molti significati, il presepe esprime anche il rispetto della fede degli altri, come spiega la sua origine. “Il primo – ha spiegato Toffolon riprendendo le storia del Santo di Assisi – fu infatti costruito da San Francesco, al suo ritorno ad Assisi dopo un viaggio in Palestina. Nel 1219, nel pieno del periodo delle Crociate, Francesco fu ricevuto dal sultano d’Egitto, il musulmano Malik al Kamil che lo accolse, lo ascoltò e gli diede il permesso di visitare i luoghi della vita di Gesù. Tra questi la grotta di Betlemme dove, secondo i Vangeli, è nato il Messia. Tornato ad Assisi, Francesco, in occasione del Natale la ricostruisce con gli animali”. Facendo riferimento al terrorismo fondamentalista il sindaco ha anche ribadito che “gli uomini di buona volontà sono quelli che operano per la pace”.
L’associazione Assalam ha anche fatto dono al sindaco alcuni libri sull’Islam. “Conoscerci meglio è l’unico modo per superare le divisioni e sentirci più vicini ” ha commentato l’imam Kamel Layhaci che ha concluso la breve ma intensa cerimonia facendo gli auguri a tutti i presenti.
Unanime il ringraziamento alla Associazione Migranti della Venezia Orientale da sempre impegnata nel sostegno al dialogo interreligioso e per la libera espressione delle diverse fedi.