Gezuar Pavarsia: la comunità kosovara in festa a Portogruaro

Gezuar Pavarsia: la piccola comunità degli immigrati del Kosovo che vive nel portogruarese (circa 300 persone, tra adulti e minori, di cui un terzo residenti a Portogruaro) si ritroverà sabato prossimo 22 febbraio a Lison di Portogruaro per festeggiare il sesto anniversario della proclamazione dell’indipendenza (17 febbraio 2008). Gezuar Pavarsia si traduce infatti con Auguri per l’Indipendenza. A promuovere l’iniziativa, aperta a tutti ed in particolar modo agli immigrati provenienti dai Balcani, l’associazione Kosova, presieduta da Sami Binakaj in collaborazione della associazione Migranti della Venezia Orientale onlus con il patrocinio del Comune di Portogruaro. I primi kosovari sono arrivati in Veneto quali profughi del conflitto che incendiò la ex Jugoslavia alla fine degli anni ’90. In gran parte la loro presenza su regolarizzata prima con permessi a carattere umanitario poi trasformati in permessi di soggiorno per lavoro. Nonostante le limitazioni poste dalla legislazione in vigore non sono pochi quelli che hanno acquisito la cittadinanza italiana. I livelli di integrazione nella vita sociale e civile locale dei kosovari (lingua e cultura di tradizione albanese) locale sono molto elevati: nelle famiglie, generalmente molte numerose, gli uomini sono occupati soprattutto nel settore delle costruzioni e nelle piccole imprese manifatturiere mentre per le donne l’impegno prevalente è quello domestico. Non manca chi, a seguito della crisi, è nuovamente emigrato verso la Svizzera e la Germania, Paesi dove risiedono famigliari a loro volta emigrati. Il pensiero della comunità è espresso dal presidente Binakaj in poche parole “Noi guardiamo all’Europa perché sappiamo che integrando il nostro Paese come gli altri dell’ex Jugoslavia nella comunità europea potremo trovare una definitiva pacifica convivenza e quel progresso economico che ancora stenta. Le nostre famiglie sono in parte in Kosovo e in parte emigrate”.  La festa prevede una cena sociale, balli, canti e poesie della tradizione kosovara eseguiti tra l’altro anche dal coro dei bambini  “Le farfalle della libertà”. Uno spazio apposito sarà dedicato al tema della donazione del sangue, sulla base della campagna di sensibilizzazione tra gli immigrati che la Migranti onlus sta svolgendo da tempo in partenariato con l’AVIS e che quest’anno di sviluppa sulle linee del progetto “Prevenzione e salute, beni comuni” sostenuto dalla Fondazione Santo Stefano di Portogruaro: i donatori kosovari non mancano.