Anche a Portogruaro, come in molte altre città d’Italia, si celebrerà nei prossimi giorni il Centenario dell’Indipendenza dell’Albania. Il 28 novembre 1912, di fronte al dissolversi dell’Impero Ottomano, Ismail Qemal proclama a Valona l’indipendenza dell’Albania. Qemal, che venne poi riconosciuto dagli albanesi come il padre della patria, fu un uomo politico liberale stimato in tutta Europa, e venne molto apprezzato anche in Italia, dove morì nel 1919 a Perugia. Per l’occasione è stata organizzata una festa che si svolgerà presso l’oratorio della Parrocchia di Pradipozzo di Portogruaro sabato 1 dicembre con cena sociale, canti, balli e poesie della tradizione popolare del Paese delle Aquile. L’iniziativa è stata presa dalle associazioni Kosova e Migranti della Venezia Orientale in collaborazione con la comunità albanese di Portogruaro, una delle più numerose tra quelle degli immigrati residente in città: 280 persone, tra cui numerosi minori nati in Italia (1.200 negli 11 Comuni del Portogruaro). Numerosi anche i cittadini con passaporto del Kosovo: 60 in città, altri 145 negli altri comuni del Portogruarese, molti però sono registrati ancora come serbi. “Albanesi e kosovari – spiega Nysret Hajrizaj, presidente di Kosova- condividono cultura, tradizioni e lingua avendo compiuto insieme un lungo percorso storico. Ecco perché celebriamo insieme il Centenario dell’Indipendenza dell’Albania nell’auspicio che l’ampliarsi dei confini dell’Unione Europea ci porti a superare gli attuali confini nella pace e nella fratellanza con tutti gli altri popoli vicini. La nostra esperienza di vita e di lavoro in un paese democratico come l’Italia, in una regione accogliente e solidale come il Veneto, già ora contribuisce a favorire una cultura di reciproco rispetto e di convivenza in Kosovo e in tutti i Balcani che ci fa sentire sempre più europei”.