Presentata a Portogruaro “La rivista della badante”

(Galleria fotografica a fine testo) Domenica13 ottobre. E’ diventata occasione per una festa l’iniziativa di presentazione de  “La rivista della badante” che si è svolta oggi pomeriggio presso il Centro Sociale Sandro Pertini di Portogruaro, grazie alla ospitalità del suo presidente Sergio Pelizzon. All’evento promosso dalla Associazione Migranti della Venezia Orientale quale avvio al progetto “Prevenzione e salute, beni comuni” erano presenti i rappresentanti dell’AVIS, Silvano Vello e Silvia Tonasso, della Caritas, Francesco Rauso e della Fondazione Santo Stefano (che sostiene economicamente il progetto) Bruno Mares. Come ha spiegato Francesco Rupolo, che ne è l’editore, la Rivista è la prima (ed unica) pubblicazione free press che si occupa specificatamente  del lavoro di assistenza familiare. Il magazine, bimestrale, si rivolge ai due soggetti che sono coinvolti in questa particolarissima attività: la lavoratrice, la badante da una parte, la famiglia e l’assistito dall’altra.  I temi trattati (siamo al secondo numero, già a tiratura nazionale) vanno dal burnout (lo stress emotivo a cui è soggetto di opera nella assistenza e cura delle persone) a quello dell’animazione a domicilio, dalla dieta per gli anziani ai consigli per l’economia domestica. E poi tasse, fisco, previdenza e contratto di lavoro. Non mancano report su esperienze innovative e di mutuo aiuto tra immigrate. La dott.ssa Renata Maronese, fisioterapista, ha presentato il percorso di formazione dedicato alle badanti che curerà nell’ambito del progetto “Prevenzione e salute” . Il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale che ha dato il suo patrocinio all’incontro. Il pomeriggio si è concluso con il rinfresco organizzato dalle associazioni Roksolana e Moldova Moderna. Ripetuti applausi al coro Roksolana e alla cantante solista Nadiejda Lamina  che hanno interpretato un ampio repertorio di canzoni ucraine ed italiane con l’accompagnamento del maestro di fisarmonica Viktor Guzuliak.  A tutti i presenti è stata consegnata una copia della rivista.

Il lavoro di badantato nel Portogruarese

Nel Portogruarese (11 Comuni, 100 mila abitanti) i lavoratori domestici regolarmente assunti sono poco più di 1.000. Nel 90% dei casi sono donne, in grandissima parte straniere. L’andirivieni tipico di questo rapporto di lavoro rende difficile farne una fotografia precisa ma le informazioni disponibile posso metterne bene a fuoco le dimensioni. Nel 2012, ad esempio, ci sono state 536 assunzioni con contratto di lavoro domestico, di cui 469 riguardavano donne e 431 stranieri. l 60% degli assunti aveva un’età tra i 40 ed il 59 anni. Tra gli stranieri 127 erano cittadini di Romania, 97 di Ucraina, 67 di Moldavia, 33 di Marocco, 16 di Albania. Solo in 90 casi il rapporto di lavoro era a tempo pieno. Questi sono i numeri della statistica. Aggiungiamo qualche altra informazione che arriva dalla conoscenza diretta: nel 70% dei casi i servizi svolti dal lavoratore domestico è quello di accudire a una o più persone anziane, spesso non autosufficienti mentre il rimanente 30% riguarda servizi di colf oppure di assistenza a persone disabili non anziane. La dimensione del “badantato” nel Portogruarese è quindi molto ampia e riguarda in larghissima parte donne straniere provenienti da tre Paesi dell’Europa Centro- Orientale: Romania, Ucraina e Moldavia. Non a caso immigrate di questa nazionalità sono presenti e residenti in tutti i Comuni e l’immigrazione ucraina e moldava è prevalentemente femminile e senza famiglia. E’ possibile anche stimare per approssimazione che almeno un altro centinaio di badanti lavoro senza contratto (in nero) ed è chiaro che gran parte dei contratti part-time sono invece rapporti di lavoro a tempo pieno. Infine: sono almeno 4mila le famiglie-datori di lavoro che negli ultimi 5 anni hanno ricorso alla assistenza per un periodo più o meno lungo (si va da poche settimane a rapporti pluriennali) di una o più badanti.