Don Milani, raccontato da chi lo ha conosciuto

La vita e l’insegnamento di don Lorenzo Milani raccontati agli studenti del Liceo Marco Belli di Portogruaro da due persone che lo hanno conosciuto: don Renzo Pulidori, in seminario con lui, e Paolo Landi, suo allievo. Un incontro realizzato in collaborazione da AMVO Noi Migranti OdV e Liceo Belli.

 

Festa dei bambini e dei ragazzi a Portogruaro

Il Centro Santa Rita di Portogruaro ospita la Festa dei bambini e dei ragazzi di tutto il mondo promossa da Noi Migranti OdV e Roksolana per il prossimo venerdì 13 maggio. La festa è dedicata ai piccoli e giovanissimi ucraini che sono stati accolti nel Portogruarese ma sono invitati tutti i figli delle mamme allieve dei  corsi di Italiano e i ragazzi che frequentano la Parrocchia di Santa Rita. Sarà quindi un festa internazionale, perchè così dovrebbero essere quando i popoli e le nazioni si incontrano. Un grazie sentito a Don Livio Tonizzo per la sua generosa ospitalità e a Ilaria Cella che porterà i colori delle sue bolle di sapone.

I numeri di Eva. L’immigrazione femminile nel Portogruarese

Secondo l’ultima rilevazione censuaria le donne straniere residenti nel Portogruarese sono circa 4.200, il 53% della presenza straniera complessiva ed il 9% di tutte le donne residenti in quest’area. In circa i 2/3 si tratta di cittadine non comunitarie, provenienti soprattutto da Albania, Marocco ed Ucraina. Nel caso di quest’ultimo gruppo di connazionali (dove le donne sono l’85% del totale) il peso del Portogruarese nel complessivo contesto provinciale e regionale è piuttosto elevato.

Le parole in valigia. Storie di badanti del Portogruarese

Una indagine condotta dalla dott.ssa Francesca Nadalin nell’ambito del progetto “Le valigie di Eva 2” da voce ad alcune badanti che svolgono il loro lavoro nelle famiglie del Portogruarese (dove sono almeno in mille, in grandissima parte straniere). Donne indispensabili per garantire il benessere ai nostri famigliari fragili e per “liberare” la nostra vita dagli obblighi della loro assistenza.

Donne e Islam. Un incontro con Sumaya Abdel Qader

Quanto si parla di donne e Islam la prima immagine che ci viene in mente è quella delle afgane a cui i fondamentalisti talebani vietano di andare a scuola oppure ai vari regni della penisola arabica dove per una donna guidare l’auto è già una grande conquista. Le cronache giornalistiche hanno poi esaltato i casi di violenza di mariti e fratelli che usano violenza, anche omicida, giustificandosi con quanto scritto nel Corano.

L’Islam, la fede religiosa di oltre un 1,8 miliardi di persone, appare così come incompatibile con i diritti universali delle donne.

È proprio così?

 

Zoom su famiglie islamiche e scuola italiana

La scuola italiana è sempre più punto di incontro di bambini e ragazzi “diversamente discendenti”, ma anche di genitori provenienti d’altrove che portano con sé identità culturali e religiose differenti.

Tra queste si evidenziano le famiglie di fede islamica provenienti da Paesi con tradizioni, scale valoriali e modelli educativi altri. Il rapporto tra scuola e famiglie si presenta così già connotato da significative complessità.  Ne parliamo in un incontro su Zoom con un esperto: Moulay Zidane el Amrani.

Per partecipare chiedi il link a info@noimigranti.org

Ucraina, terra d’Europa

L’Ucraina, la sua integrità territoriale e la sua stessa esistenza ed indipendenza sono state messe in discussione dalla guerra di invasione messa in atto dal Cremlino.

A noi, che conosciamo ben poco di questo Paese, della sua storia e della sua cultura, l’epilogo sanguinoso di un conflitto in atto dal 2014 può sembrare lontano.

L’Ucraina, invece, ci è più vicina di quanto crediamo e la guerra è stata portata nella nostra Europa.

 

Giorno del Ricordo 2022: parlano storici e testimoni

In occasione del Giorno del Ricordo le associazioni AMVO – Noi Migranti, Centro Aldo Mori e Università della Terza Età, hanno organizzato un incontro con Luciana Massalin, esule istriana classe 1931 e lo storico portogruarese Franco Rossi.

Luciana Massalin aveva 13 anni quando nel 1943 fu costretta a lasciare con la sua famiglia l’Istria e a rifugiarsi in Veneto. Una testimonianza, la sua, lucida e ricca di ricordi personale dei terribili giorni che seguirono l’Armistizio dell’8 settembre e che coinvolsero, successivamente, anche gli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia.