Festa della cittadinanza a Cinto Caomaggiore (VE)

(galleria fotografica su Facebook) – Cittadinanza simbolica per i minori di Cinto Caomaggiore figli di immigrati ma nati in Italia. L’amministrazione comunale di Cinto Caomaggiore ha infatti accolto l’appello lanciato dall’associazione Migranti della Venezia Orientale e dal volontariato sociale che chiedevano un atto concreto di riconoscimento dei diritti di cittadinanza per i minori, come peraltro più volte perorato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La deliberazione è stata approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale sabato 28 marzo e l’attestato di cittadinanza è stato consegnato dal Sindaco, Gianluca Falcomer, già il giorno dopo con un cerimonia organizzata nell’ambito della XV edizione della Festa dell’Accoglienza promossa dal Gruppo di Solidarietà cintese in collaborazione con l’Associazione Migranti della Venezia Orientale, Assalam, Avis e La Buona Strada.

La giornata di sole ha favorito la partecipazione alla iniziativa e le famiglie italiane e straniere hanno riempito la sala teatro della Parrocchia di San Biagio dove si sono esibiti con recite (brani tratti da La Valigia) e canti corali degli alunni dell’Istituto Comprensivo Ippolito Nievo di Cinto Caomaggiore. In questo piccolo comune del Veneto (poco più di 3.300 abitanti) vivono più di 80 minori figli di cittadini immigrati di cui 56 nati in Italia: le loro famiglie provengono da12 diversi Paesi, di cui 9 extra UE (Bosnia- Erzegovina, Filippine, Burkina Faso, Marocco, Macedonia, Albania, Egitto, Colombia, Repubblica Popolare Cinese) e 3 della Unione Europea: Polonia, Croazia e Romania.

Cinto Caomaggiore è il quarto Comune del portogruarese a riconoscere la cittadinanza simbolica, dopo Portogruaro, Concordia Sagittaria e Fossalta di Portogruaro.

Una festa pienamente riuscita che si è conclusa con una foto di gruppo davanti al Municipio seguita da un rinfresco.  “Ci aspettiamo che anche gli altri piccoli comuni del portogruarese seguano l’esempio di Cinto Caomaggiore- hanno commentato i responsabili di Amvo onlus anche perché, come ha sottolineato il sindaco “ pur non avendo alcun valore giuridico la cittadinanza simbolica rappresenta una scelta ben precisa: quella di considerare questi bambini e ragazzi italiani a pieno titolo”.